Cronaca

La lite e lo sparo, il cognato rimane in carcere

I legali della guardia giurata avevano chiesto i domiciliari. L'accusa è di tentato omicidio. Ancora delicate le condizioni della vittima

Il Gip del Tribunale di Arezzo, Giulia Soldini, ha stabilito la custodia cautelare in carcere per la guardia giurata di 41 anni che, nel tardo pomeriggio di mercoledì, ha sparato un colpo di pistola al marito 46enne della sorella. L'accusa contestata è di tentato omicidio.

Questa mattina, nella casa circondariale cittadina, si è svolto l'interrogatorio di garanzia. Presenti i legali dell'uomo, Melani Graverini e Felciai, che avevano chiesto gli arresti domiciliari, mentre il pm Julia Maggiore aveva chiesto la conferma della misura restrittiva in carcere. Richiesta, quella del magistrato, accolta nel pomeriggio dal giudice che, considerata la complessa situazione familiare, ravviserebbe il pericolo di reiterazione del reato.

Le indagini su quanto avvenuto nell'appartamento di via Buonaiuti, traversa di viale Santa Margherita a ridosso del centro storico, sono condotte dalla squadra mobile della Questura. All'origine ci sarebbe stata una discussione sulla gestione familiare - dell'anziana madre - tra la guardia giurata e la sorella, nella quale sarebbe poi intervenuto in un secondo momento il marito che è rimasto ferito. Quest'ultimo è ricoverato all'ospedale San Donato in gravi condizioni, nelle ultime ore è stato anche operato una seconda volta. La prognosi, al momento, è sempre riservata.