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"La Tari internalizzata costa di più agli aretini"

E' il tema dell'interrogazione che domani la consigliera Pd Maurizi presenterà in consiglio comunale. "Situazione da sanare"

Claudia Maurizi, consigliera comunale Pd

In occasione del consiglio comunale che si riunirà domani ad Arezzo, la consigliera Pd Claudia Maurizi presenterà un'interrogazione su Tari e imprese

“Il Comune ha reinternalizzato il sistema di accertamento e riscossione della TARI che prima faceva capo a Sei Toscana la quale comunicava il termine entro il quale le imprese erano tenute a presentare la richiesta per essere ammesse al beneficio dell'esonero o della riduzione con la documentazione rilasciata da chi smaltisce il rifiuto speciale o pericoloso. 

Nel passaggio da Sei Toscana a Comune di Arezzo, si è perduto un elemento importante e cioè la comunicazione della scadenza di presentazione della richiesta. Il risultato? Molte imprese stanno ricevendo bollette con addebiti integrali non dovuti ai fini Tari. Come se questo non bastasse, non potranno nemmeno ottenere il rimborso anche se l'azienda individuasse le aree in cui si formano rifiuti speciali o non assimilati a quelli urbani. Il Comune, inoltre, richiede la presentazione della quarta pagina del formulario per avere l’esenzione della parte di area produttiva, ma per le spazzature di laboratorio delle aziende orafe non serve il formulario ma solo il documento di trasporto all’azienda di smaltimento in quanto non si tratta di rifiuti pericolosi ma di materiale da recuperare che per le aziende orafe è la parte sostanziale della produzione. Tutto viene mandato a smaltire per recuperare il metallo prezioso, dalla spazzatura che si trova nel pavimento all’acqua che gli addetti usano anche per lavarsi le mani”.

Claudia Maurizi ricorda che “il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha stabilito che i Comuni non possono più tassare le superfici che producono in via continuativa e prevalente rifiuti speciali non assimilabili, se al loro smaltimento già provvedono - a proprie spese e secondo la normativa vigente - gli stessi produttori. Le aziende non dovranno più pagare due volte per smaltire i rifiuti prodotti: la TARI al Comune – senza beneficiare del servizio – e le imprese incaricate del loro smaltimento”.

Maurizi chiede quindi al sindaco “cosa intenda fare la sua amministrazione per sanare la situazione a danno delle imprese che si è creata per le decisioni assunte dalla stessa amministrazione e cosa intenda fare per evitare che il problema si presenti nuovamente alle prossime scadenze Tari”.