Attualità

Lavoro, i sindacati scendono in piazza

Anche da Arezzo alla manifestazione in programma a Firenze. Mugnai "Lo sblocco dei licenziamenti rischia di essere una bomba sociale"

Alessandro Mugani, segretario provinciale Cgil Arezzo

"Lo sblocco dei licenziamenti rischia di essere - come ha affermato Landini - una vera e propria bomba sociale. Il paese sta mettendo da parte le preoccupazioni sanitarie, si sta concentrando sulla fine delle mascherine, sulle riaperture dei locali e sulle vacanze. E' una naturale visione dopo i terribili mesi che abbiamo alle spalle. Solo che nel prossimo futuro non abbiamo solo questo: alle chiusure di imprese e alle perdite di lavoro, si aggiungeranno i licenziamenti appena verranno sbloccati. E dall'emergenza sanitaria passeremo a quella sociale. In Italia e ovviamente anche ad Arezzo". 

Questo l'allarme e il quadro della situazione tracciata da Alessandro Mugnai, segretario provinciale della Cgil aretina.

"Per questo scenderemo in piazza il 26 giugno. Lo faremo unitariamente come Cgil, Cisl e Uil. I lavoratori aretini parteciperanno alla manifestazione di Firenze , chiedendo la proroga del blocco dei licenziamenti almeno fino al 31 ottobre, accompagnata dalla riforma degli ammortizzatori sociali e dalle politiche attive per il lavoro" prosegue ancora Mugnai, dando l'appuntamento per questo sabato.

Quindi, il segretario Cgil termina "dove è viva la pratica della giustizia sociale e dell'equa redistribuzione delle risorse, è viva anche la democrazia in tutte le sue migliori forme. Ma questi semplici quanto fondamentali principi sociali sembrano difficili dall'esser compresi dalle maggiori forze di Governo, oppure - verrebbe da dire - l'interesse è scarso. E' per questo che ha ragione Landini nel sostenere che disprezzando il lavoro si mina la tenuta democratica di un paese. Quante "bombe sociali" abbiamo innescato negli anni mortificando il principio costituzionale del lavoro? Sabato 26 giugno sarà l'occasione per iniziare con forza ad affermare in questo paese il concreto diritto al cambiamento".