Cronaca

Lavoro sommerso nell'Aretino, in 113 al "nero"

A tanto ammonta il numero di occupati "invisibili" o irregolari scoperti dalla Guardia di Finanza in un anno. Tra questi anche un minore

Stretta della guardia di finanza aretina contro le irregolarità in ambito occupazionale, in sinergia con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro.

Ed il bilancio non è affatto positivo. Dall'inizio dell'anno sono stati 113 i lavoratori “in nero” ed irregolari scoperti nella provincia di Arezzo dai vari reparti delle fiamme gialle.
In particolare: 62 nel Valdarno, 24 nella Valdichiana, 17 in Casentino e 10 in Valtiberina. Nel corso dei vari interventi, è stato individuato anche un minorenne, di origine bengalese, impiegato nella lavorazione e saldatura di metalli preziosi, o ancora sono stati scoperti due clandestini, impiegati, anche in questo caso, presso un laboratorio orafo. 

Sono, invece, 11 le attività aziendali “sospese”, per aver impiegato forza lavoro irregolare in percentuale superiore al 10% del totale dei dipendenti dichiarati, in violazione alla specifica normativa lavoristica. 

Le categorie economiche interessate dal fenomeno vanno dalla ristorazione al commercio al minuto, dall’attività di autolavaggio, all’agricoltura, fino a coinvolgere imprese del settore del manifatturiero.
L’azione della finanza si pone a contrasto del lavoro “nero” e irregolare, che costituisce una vera e propria “piaga” per l’intero sistema economico, poiché sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e favorisce una competizione sleale a danno degli operatori economici onesti.