Attualità

Paradosso, "lavoratori decidono di non rientrare"

L'associazione Partite Iva e il ristoratore Bichi "la differenza tra salario e sussidio è minima, troppo assistenzialismo"

Le imprese riaprono, ma mancano i lavoratori. A lanciare l'allarme il presidente dell'Associazione italiana Partite Iva, l'aretino Massimo Gervasi che entra nel dettaglio "senza dipendenti non possiamo ripartire. Questa è una situazione che non ha precedenti." 

E gli fa eco anche il coordinatore Apit per la provincia di Arezzo Stefano Vaiani: "a pagarne le conseguenze soprattutto il mondo HO.RE.CA., ma anche quello dell'agricoltura non è da meno. Molti i dipendenti in cassa integrazione che non rispondono all'appello; in numerosi casi anche i lavoratori stranieri rimasti nel loro Paese di origine".

Tanti, inoltre, i ristoratori che esprimono difficoltà e disagi, tra questi pure l'aretino Giuseppe Bichi: "i dipendenti non vogliono rientrare perché la differenza tra salario e sussidio è minima, se si contano anche le spese per recarsi a lavoro. Nel frattempo continuiamo a 𝙥𝙖𝙜𝙖𝙧𝙚 pesanti F24, lo chiamano pagamento volontario .... dopo 14 mesi di chiusure?!" termina con una domanda retorica.

Il Presidente Gervasi, poi, punta il dito contro il Governo: "troppo assistenzialismo, che da una parte funge da deterrente occupazionale, dall'altra umilia e danneggia le imprese, con miseri ristori. E concludendo in causa tutto il Ministero del Lavoro: il Ministro Andrea Orlando, ed i sottosegretari Tiziana Nisini e Rossella Accoto "bisogna intervenire con azioni concrete ed immediate, con questi presupposti neanche la reintroduzione dei Voucher saranno sufficienti. Le imprese vanno sovvenzionate e alleggerite dalla zavorra burocratica e contributiva" chiosa.