Cronaca

Lite tra vicini finita nel sangue, svolta l'autopsia

L'assalto con la ruspa ed i colpi di fucile, accertamenti sulla tragedia di San Polo. Lunedì la perizia balistica

L'intervento dei vigili del fuoco alla casa presa a colpi di ruspa

Lite tra vicini sfocia nel sangue, svolta l'autopsia sul corpo del 59enne rimasto ucciso a San Polo, alle porte della città la sera del 5 gennaio. L'esame autoptico avrebbe confermato che l'uomo sarebbe stato colpito da quattro dei cinque colpi di fucile esplosi dal 53enne di Arezzo, la cui casa era stata assaltata dallo stesso vicino con l'escavatore.

L'autopsia è stata effettuata al Policlinico Le Scotte di Siena. Il 53enne aretino sparò mentre si trovava all'interno della sua abitazione a cena con familiari e parenti alla vigilia dell'Epifania.

Il Gip del tribunale di Arezzo, Giulia Soldini, nei giorni scorsi ha rimesso in libertà l'uomo, secondo il giudice infatti avrebbe agito per legittima difesa e non potendo scappare sarebbe potuto morire, assieme agli altri presenti in casa, nel crollo dell'edificio rimasto inagibile, come stabilito dai vigili del fuoco, in seguito ai colpi di ruspa.

Intanto, per i risultati definitivi dell'autopsia sono necessari 90 giorni, mentre lunedì è in programma la perizia balistica sul fucile, che è stata affidata dalla Procura cittadina al Racis dei carabinieri di Roma.