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Movida sfrenata, scatta il controllo di vicinato

Protocollo sottoscritto da prefetto e sindaco per piazza della Badia. Gli occhi dei cittadini vigilano sulla zona, email dedicata per le segnalazioni

Un protocollo che questa mattina, nel palazzo locale del Governo, ha visto la firma del prefetto Maddalena De Luca e del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli. Sotto agli occhi del comandante provinciale dei carabinieri, di quello della finanza e del comandante della polizia municipale.

Si tratta di un accordo con il quale scatta il controllo di vicinato su piazza della Badia e sulle strade vicine. Obiettivo: rispondere alle tante sollecitazioni dei residenti dopo che, negli ultimi mesi, la zona è stata troppo spesso vittima degli eccessi della movida. Si è anche costituito il "Comitato spazio al centro".

"Si tratta di uno strumento di sicurezza partecipata che si applica sul territorio, frutto di una brillante e fattiva collaborazione tra forze dell'ordine, istituzioni e popolazione - ha sottolineato il prefetto. - e che va a rafforzare l'impegno già messo in campo. Purtroppo, questa zona è stata spesso teatro di comportamenti caratterizzati dallo scarso senso civico, lo scopo è quello di garantire un'alta qualità della vita, standard al quale gli aretini sono abituati. I cittadini sono coinvolti direttamente".

Con questo protocollo, infatti, i residenti diventano gli occhi più attenti e vigili puntati su piazza della Badia. Un referente si occuperà di trasmettere tutte le segnalazioni di situazioni e atteggiamenti "non opportuni" o che destano "preoccupazione" ad una mail, creata ad hoc, che arriva direttamente al comandante Poponcini della Municipale.

Ma sempre il prefetto avverte "in nessun caso i cittadini devono sostituirsi alle forze dell'ordine ed intervenire personalmente in presenza di reati. Resta sempre la regola di chiamare immediatamente il 112".

Il sindaco Ghinelli, prima di firmare l'accordo, chiosando ha voluto sottolineare "questo protocollo dimostra la stretta sinergia tra amministrazione e forze di polizia locali. Cominciamo dalle zone calde, la soluzione a lungo periodo non sta certo in questo strumento, servirebbe una nuova gestione del tempo libero. Ma al momento questa è l'unica risposta possibile".