Attualità

"Arezzo necessita di ritrovare la propria banca"

Le Acli aretine esprimono preoccupazione per le sorti di un ente che negli ultimi anni ha tradito la sua vocazione

"In questa delicata fase di commissariamento vissuta da Banca Etruria, la politica deve dimostrare senso di responsabilità e capacità di ricostruire". Ad affermarlo sono le Acli aretine in una nota esprimendo "forti preoccupazioni per le sorti dell'istituto di credito cittadino. Il pensiero è rivolto infatti al personale, ai collaboratori, ai piccoli risparmiatori, alle imprese e, in generale, ad un ente tanto importante nella storia di Arezzo ma il cui futuro appare oggi incerto e imprevedibile perché legato alle dinamiche tecniche del commissariamento. Questo nonostante che, nel corso degli anni, Banca Etruria abbia lentamente perso il proprio ruolo di banca del territorio e per il territorio, tradendo in parte quella storia e quella funzione a cui si erano ispirati i suoi padri fondatori costruendone e rafforzandone la presenza, l'efficacia e il successo. L'enorme passivo in cui versa la banca, gravato da sofferenze e perdite, è il frutto di gestioni manageriali totalmente inadeguate e di scelte spregiudicate che nel corso del tempo hanno progressivamente eroso il patrimonio della banca allontanandola dalla sua naturale vocazione popolare e facendola precipitare nel baratro".