Attualità

Nido, bimbi divisi in gruppi e pasti monoporzione

L'esempio di "Tati e Tate" in via Da Montefeltro. Come ripartire, con i più piccoli ai tempi del Covid

Ha riaperto il 1 settembre il Nido “Tati e Tate” di Arezzo, struttura privata e convenzionata con il Comune, che si trova in via Buonconte da Montefeltro.

Una ripartenza non facile ma, come sottolineato da uno dei due soci, Giulia Vinerbi, “l’aiuto dei genitori è stato fondamentale. Noi abbiamo seguito con precisione tutte le direttive e l’attività è ricominciata, con qualche cambiamento ma va bene così”.

In base ai protocolli anti Covid e alle indicazioni della Regione Toscana, i 21 bambini sono stati divisi in tre gruppi, che non entrano mai in contatto l’uno con l’altro. I bambini che fanno parte di uno stesso gruppo invece possono interagire tra di loro. 

Si sono create delle piccole famiglie, se così possiamo dire, e ognuna di loro viene seguita sempre dalla stessa educatrice che, indossando la mascherina e anche la visiera in certe situazioni, si prende in carico i 7 bambini assegnati” spiega Giulia.

Tutte le mattina ai bambini viene misurata la temperatura e i genitori firmano l’autocertificazione all’ingresso

“La collaborazione delle famiglie è fondamentale – dice l’altra socia, Giulia Salinardi – Con loro abbiamo fatto colloqui individuali, abbiamo spiegato e risposto a tutte le domande perché, comprensibilmente, la paura c’era. Però devo dire che ora la situazione è tranquilla. I genitori sono felici di far tornare i figli al Nido e per i bambini riprende una routine importante“.

Per quanto riguarda la mensa, i pasti vengono consegnati con monoporzioni e anche a tavola i bambini rimangono insieme a quelli del loro gruppo.

L’asilo è di 160 metri quadrati, con tre sale grandi che quindi abbiamo dedicato ai tre gruppi – concludono Giulia e Giulia– Abbiamo suddiviso non solo gli spazi ma anche le attività, in modo da ottimizzare e fare al meglio la sanificazione. Via tappeti, via stoffe. Insomma, abbiamo dovuto ripensare un po’ tutto ma siamo contente. E lo sono anche i bambini, questo è ciò che conta”.