Politica

Nomine Partecipate, i rumors inquietano i 5 Stelle

Sono i giorni in cui verranno resi noti i nuovi Cda dell'Istituto Fossombroni, Biblioteca, Fraternita dei Laici. Pentastellati sul "chi va là"

Michele Menchetti, Movimento 5 Stelle

Presto verranno svelati i nuovi Cda di alcune aziende partecipate. Sono i giorni dei toto-nomine che, a parte il mondo politico, non agitano certo il sonno degli aretini.

I 5 Stelle non aspettano di conoscere i "prescelti" ma mettono subito le mani avanti. I nomi che circolano a Palazzo Cavallo non piacciono ai pentastellati che criticano apertamente il criterio di scelta che, a loro dire, punta più sull'appartenenza politica che sulla competenza.

"Se le voci trovassero conferma, significherebbe che stiamo nuovamente assistendo, nel mondo istituzionale dei servizi pubblici, gestiti a vario titolo dal Comune di Arezzo, ad una stabilizzata regola di affidamento a persone di fiducia dell’Amministrazione delle poltrone dirigenziali di enti e fondazioni, deputate a gestire alcuni settori specifici della vita e dei servizi per i cittadini.
Questo sistema di governo, molto discutibile, lo abbiamo già trovato nella città di Arezzo, sia nelle legislature di destra che di sinistra, e oggetto della 'spartizione' erano ora le cooperative, ora le associazioni, ed infine le fondazioni, con i posti assicurati ai soliti, più o meno, noti - affermano i 5 Stelle".

Insomma, per i 5 Stelle le Partecipate saranno il "contentino" riservato agli esclusi, dai posti di "comando", dei vari candidati che facevano parte della coalizione che ha vinto le elezioni.

"Noi pensiamo - si legge nella nota dei pentastellati - che le competenze possano essere trovate da più parti e non siano esclusivo appannaggio della destra aretina. Se in futuro verrà compresa e attuata da tutti questa semplice regola, allora sarà possibile cambiare mentalità e la nostra città non potrà che crescere.
Noi continueremo comunque a lottare per il bene degli Aretini e per portare più trasparenza e meritocrazia nella gestione della cosa pubblica".