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Parla la Fraternita "nessuna tensione col Comune"

Il primo rettore interviene chiarendo quanto sollevato nei giorni scorsi da Scelgo Arezzo. Rossi "non c’è alcuna messa in mora, vicenda del 1980"

“Ho letto con grande sorpresa la esternazione del consigliere Donati e sento il dovere di puntualizzare più aspetti. Il primo: la situazione economica di Fraternita è solida, anzi è florida. Abbiamo registrato un momento, del tutto puntuale, di sofferenza di bilancio alla luce di alcune criticità tra le quali la frenata pandemica e una gestione tecnica non lungimirante che con il nuovo direttore ha già trovato molti elementi di positiva discontinuità. Preme al riguardo sottolineare che la liquidità di Fraternita ammonta a circa 1 milione di euro e ha registrato, dall’inizio del mio mandato di Primo Rettore un netto e considerevole incremento a dimostrazione di una gestione salda, sana, espansiva dovuta da una parte all’efficacia del Magistrato, e dall’altra ad una comune visione con l’amministrazione comunale che giustifica anche un reciproco sostegno, diretto e indiretto, circa le strategie politiche”.

Interviene così il primo rettore della Fraternita, Pier Luigi Rossi, in seguito a quanto emerso da una conferenza stampa dell'opposizione Scelgo Arezzo con il capogruppo consiliare Marco Donati.

Poi conclude “il secondo: la mission di Fraternita è chiara da secoli e con la Giunta Ghinelli si trova potenziata anche grazie allo strumento delle tre Fondazioni a cui Fraternita partecipa convintamente ed in un caso è addirittura socio fondatore. La terza: non vi è nessuna messa in mora ma solo la definizione di una nota, per altro concordata con il Comune e segnatamente l'ufficio patrimonio, per risolvere un problema che risale al 1980 e che, dal punto di vista economico, è quasi trascurabile”.