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Pneumologia, unità di terapia intensiva raddoppia

Nuovi spazi per accogliere i pazienti in sicurezza e prepararli a rientrare a casa. E' la prima riabilitazione ad alta intensità della Sud Est

Nuovi spazi Utip - Il Dg della Asl Tse Antonio D’Urso

La Pneumologia è un reparto essenziale per il San Donato. All'avanguardia e fondamentale anche nella gestione dell'emergenza sanitaria. Adesso acquista ulteriori spazi nel segmento dell'Utip (Unità di Terapia Intensiva Pnenumologica) che infatti raddoppia, passando da 4 a 8 posti letto.

"Durante la prima pandemia, grazie all'impegno dell'Azienda sanitaria, sono state mantenute le basi per poter garantire un'adeguata assistenza ai pazienti non contagiati dal virus. E questo per la Pneumologia significa poter avere a disposizione sia la degenza che l'Utip, uno snodo a dir poco strategico. - ha spiegato il direttore Raffaele Scala. - Ora alcune componenti sono state potenziate, consentendo un decongestionamento del Pronto Soccorso e permettendo una rapida collocazione dei pazienti più fragili. Inoltre l'Utip può, in questa maniera, accogliere i ricoverati in Rianimazione in un'area sicurezza, alleggerendo la Terapia Intensiva, molto importante nella gestione della patologia da Covid. Infine, può essere uno spazio determinante per preparare i pazienti che devono tornare al domicilio riabituandoli e addestrando i caregiver che li assisteranno".

"E' un intervento estremamente significativo - ha aggiunto il direttore generale della Asl Tse Antonio D'Urso - che arriva in un momento delicato in cui siamo ancora in piena ondata pandemica ma che, al tempo stesso, costituisce un segnale forte per la sanità aretina. Il raddoppio dell'Utip è parte dell'ambizioso programma di lavori che coinvolgerà l'ospedale San Donato il prossimo anno. Questa novità ha ricadute positive sull'organizzazione di tutto il nosocomio. Nel nuovo Utip saranno impegnati più infermieri, ma dall'altra parte saremo in grado di sostenere al meglio sia il Pronto Soccorso che Rianimazione. In sostanza, questi ulteriori posti sono una riabilitazione pneumologica intensiva che chiuderà il percorso assistenziale per i pazienti critici dopo la dimissione dall'Utip in attesa del ritorno a casa. Non solo, si tratta della prima riabilitazione pneumologica ad alta intensità della Toscana sud est".

Inoltre, termina Scala "il Covid ha aggiunto una terza strada per arrivare all’Utip: il long Covid. Pazienti che continuano ad avere difficoltà respiratorie dopo la guarigione dal contagio per l’effetto devastante che la malattia ha causato sul funzionamento dei polmoni. Rimangono collegati al ventilatore meccanico talvolta per mesi. Gli obiettivi principali dell’UTIP sono, quindi, quello di evitare la intubazione tracheale, la ventilazione invasiva e il trasferimento in Rianimazione e dall’altro far riprendere ai pazienti dipendenti dal ventilatore 24 ore su 24 la capacità di respirare autonomamente  Si tratta dell’unico centro della Ausl Toscana sud est che lavora proprio con centro specialistico di 'svezzamento' dalla ventilazione". 

I pazienti in Utip nel 2019 sono stati 200, nel 2020, anno inizio pandemia si è registrata una lieve flessione con 170 casi ricoverati. Dalla sua istituzione, circa 10 anni fa, sono stati trattati 2.500 pazienti, evitando a oltre l'80% di loro l’intubazione, e al 65% la ventilazione meccanica, e 400 pazienti sono stati avviati a trattamento domiciliare con ventilatore meccanico.