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Superbonus, "lo stop sarebbe una sciagura"

Ad alzare la voce il sindacato di Ingegneri e Architetti sulle indiscrezioni relative alla possibile mancata proroga al 2023

“E’ di queste ore la notizia che il Governo non avrebbe più intenzione di prorogare al 2023 gli incentivi previsti dal Superbonus 110%. Sarebbe uno stop gravissimo”. 

Si esprime così Inarsind, l’associazione di tutela sindacale di Ingegneri e architetti liberi professionisti, guidata dall'aretino Marco Becucci, che aggiunge “comprendiamo che una correzione del provvedimento che ponesse i cittadini nella condizione di dovere corrispondere almeno un parte del costo degli interventi, dopo mesi di slogan 'tutto gratis', possa mettere in difficoltà il Governo, ma lo stop al 2022 determinerebbe ben più gravi conseguenze a cittadini, professionisti e imprese, senza escludere i contenziosi tra le parti per tutto ciò che sarebbe destinato a restare appeso”.

La mancata proroga - insiste Inarsind - interverrebbe in un momento in cui buona parte, forse la maggiore, delle procedure avviate si troverebbero a metà del guado: in avanzato stato di progettazione, appena presentate e/o iniziate, ma assai difficilmente in grado di arrivare al termine entro giugno-dicembre 2022”.

Occorre tenere conto delle incertezze di cui la norma è stata appesantita nel suo procedere, senza essere stati in grado di costruirne un testo unico. Dopo che l’avvio ha scontato anche le difficoltà connesse alla pandemia, peraltro non ancora scomparse, nell’ultimo periodo il procedere dei lavori incontra problemi per il reperimento di materiali, a cui non è forse estranea una certa speculazione, e personale. Ma correggere è corretto, stoppare il tutto sarebbe una sciagura”.