Attualità

Prenotazione vaccino, un aiuto per gli stranieri

Iniziativa di ACB Social Inclusion, diffusa anche in lingua Bangla e Urdu. E' un servizio gratuito. Basta mandare un Whatsapp o recarsi nella sede

Per combattere il virus adesso abbiamo un'arma in più. Tanto importante quanto efficacie. Stiamo parlando, ovviamente, della vaccinazione. Per questo ACB Social Inclusion mette a disposizione i propri operatori e mediatori linguistico-culturali per aiutare chi è in difficoltà a prenotare il vaccino anti-Covid sul portale della Regione Toscana. 

Il Servizio, che si chiama “Get the Vaccine”, è completamente gratuito e semplice da utilizzare: si può inviare tramite “WhatsApp”, al numero 05751820280, un messaggio con la parola “VACCINO” e la foto della tessera sanitaria con il codice fiscale.

Oppure ci si può recare nella sede di ACB Social Inclusion, in via Eritrea n.9 ad Arezzo, nei giorni di martedì e di mercoledì mattina dalle 10 alle 12, provvisti sempre di tessera sanitaria con il codice fiscale. Sarà compito degli operatori prendere in carico la richiesta e effettuare la prenotazione. 

Per permettere una maggiore diffusione anche nelle comunità straniere, sono stati pubblicati nei canali social dell’Associazione le traduzioni in lingua Bangla e Urdu.

Il servizio “Get the Vaccine” nasce dalla volontà di aiutare il territorio aretino in questo momento così complicato, una mission che da sempre ha caratterizzato l’Associazione: ACB Social Inclusion, infatti, è da anni impegnata nel sostegno alle persone vulnerabili attraverso uno sportello di orientamento e supporto sia telefonico che in presenza, che si avvale di alcune figure professionali: operatori sociali, un avvocato, una psicologa e mediatori linguistico-culturali.

Sin dall’inizio della pandemia ACB Social Inclusion, grazie alla collaborazione con il Comune di Arezzo nell’ambito del progetto “Senza dimora - rete regionale per l’inclusione” rivolto alle persone in situazione di grave marginalità, ha sostenuto centinaia di persone e famiglie che a causa della pandemia si sono trovate prive di reddito, attraverso la distribuzione di pacchi alimentari, prodotti igienici e altri beni di prima necessità.