Politica

Querelle sagre, FdI illustra il "modello Arezzo"

Dopo la richiesta di stop avanzata da Confcommercio il gruppo consiliare del partito della Meloni auspica un adeguato regolamento da parte dei Comuni

Francesco Lucacci, presidente provinciale Fratelli d'Italia

Si va verso il periodo estivo e come sempre si torna a parlare di sagre. Stavolta il "polverone" lo ha alzato Confcommercio. Il direttore Franco Marinoni, come abbiamo riportato in un articolo della settimana scorsa, ha chiesto anche per quest'anno uno stop a tutte le sagre per tutelare la ripartenza dei ristoranti. 

Sulla vicenda interviene il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia  che sottolinea come molti Comuni non abbiano un vero e proprio regolamento che disciplina queste manifestazioni. A tal proposito cita l'esempio di Arezzo che dal 2016 ha regolamentato le sagre accogliendo un proposta del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia.

"Ad Arezzo le sagre sono state disciplinate e regolamentate in modo tale da non rappresentare più una anomalia e rispecchiare così il territorio e chi vi si dedica con effettivo intento sociale e di valorizzazione del territorio. Sono state impedite quelle pseudo sagre che non avevano altro scopo se non far cassa alle spalle dei ristoratori. Nel nostro Comune, dopo il regolamento come approvato, non si possono impedire le sagre che lo rispettano, organizzate da realtà che, da sempre, sono impegnate nell'organizzazione e gestione delle sagre paesane e che destinano tutto il ricavato per finanziare iniziative meritorie e opere nelle frazioni in cui operano: queste realtà forniscono un grossissimo apporto in tema di strutture e di socialità per le comunità locali. Ad Arezzo è stato difeso sia il legittimo diritto da parte delle Pro Loco e delle associazioni ad organizzare le sagre che rappresentano un importantissimo evento storico e culturale che ci ricorda le nostre origini, le nostre tradizioni più antiche e che ci ricongiungono con quel passato non ancora lontano dei nostri padri e dei nostri nonni, sia il diritto dei ristoratori a non avere una concorrenza sleale"

Se questa è la premessa, la soluzione avanzata da Fratelli d'Italia è quella adottare un unico regolamento in tutta la provincia di Arezzo.

"Auspichiamo quanto prima la convocazione di una riunione di tutti i sindaci della provincia in modo da poter discutere e ed eventualmente normare in modo chiaro e preciso l'effettuazione delle sagre e degli eventi in modo omogeneo in tutto il territorio: solo così si possono salvaguardare tutti gli interessi meritevoli in questa questione" - conclude il gruppo consiliare di Fratelli dìItalia.