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Ristoratori sulle barricate, lettera al Prefetto

"Se entro giovedì non ci saranno indennizzi o risposte saremo costretti, per la nostra sopravvivenza, a riaprire al pubblico anche a cena"

"Se l'indice di contagio Rt è basso, se la regione è in zona gialla e le attività commerciali sono aperte, perché i ristoranti non possono lavorare a cena o nei fine settimana, non possono svolgere la loro attività in sicurezza, come accade per un negozio o un ufficio?" Queste le domande che Tni – Tutela Nazionale Imprese, ha rivolto anche ai prefetti della Toscana e della altre regioni in giallo. A loro, e per conoscenza ai ministri dell'Economia e delle Attività Produttive Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli.

"Se entro giovedì non ci saranno risposte né indennizzi – annuncia il portavoce di Tutela Nazionale Imprese e presidente di Ristoratori Toscana, Pasquale Naccari - saremo costretti per la sopravvivenza nostra, delle nostre famiglie, dei nostri dipendenti e dei nostri fornitori, a riaprire subito al pubblico i locali anche a cena”.

“Sono dieci mesi – conclude – che rispettiamo tutte le regole, ma stanno morendo centinaia di migliaia di aziende e abbiamo diritto di leggere i documenti che spiegano e dimostrano le evidenze scientifiche dell'obbligo di chiusura dei pubblici esercizi a cena e nei fine settimana. Il Governo, inoltre, ci deve risarcire. I ristori ricevuti fino ad oggi rappresentano mediamente solo il 2,5% del fatturato delle nostre aziende”.