Giostra Saracino

Saracino, mano pesante della Magistratura

Sanzioni per 12 figuranti. Sono 41 le Giostre di squalifica comminate. Al maestro d'arme rossoverde 20 turni di stop. Possibile ricorso

Sono 41 le giostre di squalifiche inflitte dalla Magistratura della Giostra del Saracino a seguito della rissa avvenuta durante la 140esima edizione del Saracino. Il provvedimento disciplinare si basa del rapporto del Maestro di Campo. 

Sono 12 i figuranti che sicuramente non rivedremo in Piazza Grande nell'edizione del prossimo giugno. Le sanzioni sono così suddivise:

Porta Crucifera si trova con 6 figuranti squalificati per un totale di 29 Giostre complessive. La sanzione più pesante al Maestro d’Arme Rossano Branchi, squalificato per 20 edizioni della manifestazione. Gli altri figuranti che hanno ricevuto la squalifica sono Cristian Burani 4 turni di stop, Sandro Mencucci 2, mentre Nicola Liri, Massimo Stopponi e Thomas Cincinelli si dovranno fermare per 1 Giostra.

Anche Porta Sant’Andrea ha 6 squalificati: il Maestro d’Arme Saverio Crestini 2 Giostre di squalifica, Francesco Braconi 5 turni di stop, Andrea Gavagni 2 e una a testa per Tiziano Poggini, Marco Cini e Andrea Donnini.

I due quartieri, Porta Crucifera e Porta Sant’Andrea, sono stati anche sanzionati con la decurtazione di un terzo del contributo annuale erogato dal Comune ai Quartieri. Richiamo per i capitani Mauro Dionigi e Alberto Branchi.

Per i provvedimenti emessi dalla Magistratura della Giostra del Saracino può essere presentato ricorso al Gran Giurì, composto dal magistrato Giulia Soldini e dagli avvocati Corrado Brilli e Piero Melani Graverini. Il ricorso dovrà essere presentato al Cancelliere della Magistratura entro dieci giorni dalla comunicazione della decisione assunta dalla Magistratura. La presentazione del ricorso non sospende l’esecuzione della sanzione. Acquisiti dalla Magistratura gli atti relativi al procedimento, il Gran Giurì decide sul ricorso entro dieci giorni con pieni poteri. È facoltà del Gran Giurì, revocare, confermare o determinare una sanzione più grave di quella comminata in primo grado.