Politica

Scade la Tari ma a molti aretini manca l'avviso

Il Consigliere Romizi critica la scelta del Comune di affidarsi alla tecnologia "trascurando" l'invio della bolletta per posta

Francesco Romizi, Consigliere comunale "Arezzo 2020"

Il 30 settembre scadrà la prima rata della Tari. Il pagamento, come dichiarato dal Comune è improrogabile. Ad oggi non tutti gli aretini hanno ricevuto l'avviso per posta. Certo, l'Amministrazione cittadina ha messo a disposizione la piattaforma tecnologica per adempiere al pagamento ma non tutti, specialmente gli anziani, sono in grado di accedere online.

Così il Francesco Romizi, Consigliere di Arezzo 2020, prende la palla al balzo e non lesina critiche al "vetriolo" al Comune.
“Comprendo che anche la Tari debba adeguarsi alla tecnologia. E comprendo come l’amministrazione comunale pretenda di fare buon uso degli ultimi ritrovati. Ma che per molti utenti il famigerato avviso Tari debba ancora arrivare a casa non mi pare una buona circostanza. Vanno bene le App e vanno benissimo i codici QR. Ma a essere più realisti del re, la Tari scade il 30 settembre e un secondo dopo scatta il cosiddetto ravvedimento oneroso. Ovvero pagamento con interessi. Quanti aretini devono ancora ricevere l’avviso per posta? Tanti. Tra questi ci sono sicuramente anziani, utenti che di app e codici QR sanno ben poco. E che da domani potrebbero presentarsi in fila a uno sportello per pagare. Complimenti ancora a questa giunta, capacissima a sbandierare il ‘progresso’ ma messa alla strette da un’evidenza dei fatti che porta a dire: restate fermi che è meglio. Concludo con un appello all’assessore Alberto Merelli: almeno abbia l’accortezza di prorogare il termine del 30 settembre. Parli con Sei Toscana, spieghi quello che è successo e agisca di conseguenza Almeno così eviterebbe la completa figuraccia” - conclude Francesco Romizi.