Attualità

Ad Arezzo sventola bandiera bianca

Da lunedì anche la città passerà nella fascia senza restrizioni. La novità più rilevante è la fine del coprifuoco. Quasi tutto torna alla normalità

"Sul ponte sventola bandiera bianca" cantava il "poeta" della musica italiana Franco Battiato. Ma questa volta non è un simbolo di resa, anzi. Rappresenta la liberazione, l'uscita dalle restrizioni imposte dalla pandemia. Oggi il ministro Speranza illustrerà i nuovi "colori dell'Italia" e il 99% del Paese da lunedì prossimo entrerà in zona bianca (sembra che solo la Valle d'Aosta resti in giallo).

Quindi la Toscana e anche Arezzo tornano alla normalità. La novità più rilevante è che da lunedì sera non sarà più in vigore il tanto odiato coprifuoco. Bar e ristoranti potranno servire cibo e bevande al loro interno senza un limite d'orario imposto. Se dentro il locale resta la regola delle 6 persone per tavolo (anche non facenti parte dello stesso nucleo familiare), all'esterno si possono organizzare tavolate (non ci sono limitazioni) pur sempre nel rispetto delle distanze di sicurezza. 

Con l'entrata in zona bianca possono ripartire tutte le attività e gli esercizi commerciali ancora chiusi. Tra questi c'è il comporto che si occupa dell''organizzazione di eventi e cerimonie. Sebbene gli invitati ai matrimoni debbano esibire il "green pass" o l'attestazione di un tampone negativo fatto nelle 48 ore antecedenti la cerimonia, il settore torna a "vivere". Ma non solo. Riaprono le piscine al coperto, i parchi tematici e di divertimento, le sale giochi e quelle per le scommesse. Si tornano ad organizzare eventi al chiuso, come congressi e fiere, con un massimo di 500 presenze. Per gli eventi sportivi, anche all'aperto, è ammesso il pubblico nella misura di un quarto della capienza dell'impianto ospitante

Quindi si torna alla normalità ma con qualche accortezza in più. Per il momento anche all'aperto è obbligatorio indossare correttamente la mascherina, è vietato creare assembramenti e devono essere rispettate le distanze interpersonali. 

Insomma, piccoli sacrifici per una grande libertà