Attualità

Take-away per combattere la crisi dei ristoratori

Niente code, né tempi di attesa per un servizio di prossimità di qualità e in tutta sicurezza

Federico Vestri, presidente dell'Associazione Ristoratori Aretini

“Non basta la consegna a domicilio. Per rendere davvero un servizio alle nostre comunità e dare un po’ di più di respiro alle imprese ci vuole il take away, che è comodo e sicuro sia per noi che per i nostri clienti”, spiega il presidente provinciale dell’Associazione Ristoratori Aretini Federico Vestri, “oltretutto, sarà parte importante della ristorazione del futuro, perché anche dopo il lockdown molti clienti preferiranno portare via le pietanze ordinate per consumarle in casa”.

Se è consentito l'acquisto di prodotti pronti al supermercato non è chiaro perché i cittadini non possano rifornirsi presso ristoranti, pizzerie, pasticcerie o gelaterie sotto casa avvalendosi del servizio d'asporto.

Al momento gli esercenti aretini possono mantenere la propria attività solo attraverso il servizio di delivery che però è più complesso e oneroso, tanto che in molti si sono visti costretti a rinunciare a questa opportunità, economicamente non sostenibile.

Garantire la salute dei cittadini è fondamentale ma non sussistono validi motivi per vietare il take-away che anzi potrebbe rappresentare una soluzione ampiamente utilizzabile a tutti i livelli. 

"L’accesso per l’asporto sarebbe ovviamente contingentato”, spiega Vestri, “ci si muoverebbe sempre su prenotazione con appuntamenti in orari specifici. Al cliente, del resto, bastano pochi minuti per prelevare quanto ha ordinato, pagare e andare subito via senza dover aspettare. Il take-away è da sempre una delle prerogative del nostro comparto, siamo abituati a gestirlo. E' evidente quindi che questo divieto sia un'anomalia da correggere al più presto."