“Il quadro è difficile e riguarda tutta Italia e tutto il mondo del volontariato, ma la situazione in Toscana è oltre il livello della decenza. Dal luglio del 2022 chiediamo un incontro con l'assessore regionale che si è sempre sottratto a parlare con i sindaci, a febbraio del 2023 il Comune di Arezzo ha nuovamente chiesto un incontro all'assessore che si è negato con l'aggravante di avermi inviato una lettera da seconda elementare, successivamente abbiamo inviato una nota al presidente Giani con delle proposte concrete che sembravano aver avuto un timido, seppur indiretto, riscontro.
Poi un incontro inibito ai sindaci ma solo interlocutorio che è finito nel
nulla.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: sciopero, il primo in 800 anni. Eppure
una traccia da seguire c'è e confido nel presidente Giani così che possa
riprendere subito un dialogo concreto e scongiurare uno "stop"
storico che fa veramente impressione. Dico fin da subito che la prossima
edizione degli stati generali della sanità aretina saranno dedicati alla
situazione delle pubbliche assistenze”.