Monica Calamai, direttore della rete ospedaliera Asl Toscana Sud-Est illustra la reazione tempestiva di tutto il personale per rispondere in modo ottimale all'epidemia da coronavirus.
"Due sono gli ospedali covid, Arezzo e Grosseto. Gli altri 13 nosocomi si sono attrezzati per sopperire a tutte le altre esigenze garantendo le prestazioni indifferibili e urgenti per tutti i pazienti cronici che necessitano di assistenza continua" - spiega la dottoressa.
Le 13 strutture sanitare no-Covid dispongono di un'area pre-triage con procedure severe e selezionate per evitare rischi di contagio. Ognuno si avvale anche di specifiche aree Obi Covid (= osservazione breve intensiva) che ospitano tutti quei casi sospetti in attesa di diagnosi o ricovero. Il tutto sempre senza alcun rischio di contaminazione.
"Negli ospedali Covid si sono incrementate le potenzialità ricettive e allestiti percorsi separati per evitare contatti tra pazienti. Grazie a procedure specifiche si è potuto garantire una compartimentazione assicurando, per esempio, degenza in camere singole" - prosegue Calamai.
Certo, non sono mancate piccole criticità ma, grazie alla collaborazione di tutto il personale, l'azienda ha saputo rispondere in modo estremamente rapido all'emergenza.