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Secondo tampone, aretini in attesa e Asl di corsa

Tanti cittadini aspettano il riscontro per verificare l'eventuale guarigione e l'uscita dalla quarantena. Superlavoro per l'Azienda sanitaria

Le giornate sono caratterizzate da ansia, preoccupazione. Non finiscono mai. Sia per chi non ha sintomi, sia per chi, seppure tra le pareti domestiche, lotta con febbre, tosse, dolori, assenza di sapore ed olfatto.

La speranza è che il Covid se ne vada presto. Ma per alcuni l'incubo dura addirittura mesi. E l'auspicio è sempre quello di non dover arrivare al ricovero in ospedale.

Appena accertata la positività inizia anche la quarantena. La Asl comunica, per mail, il periodo da trascorre obbligatoriamente al proprio domicilio e la profilassi da seguire ogni giorno: controllare la temperatura, la saturazione, la capacità respiratoria e naturalmente seguire tutte le indicazioni igienico sanitarie dall'uso della mascherina al distanziamento, in particolar modo se i conviventi non risultano contagiati. Ciò implica anche un uso differenziato delle stoviglie e del bagno, se possibile. Il tracciamento, invece, avviene per telefono. Al San Donato è stata allestita una centrale specifica.

La quarantena, secondo le ultime disposizioni, prevede un tampone di verifica dopo dieci giorni per il positivo asintomatico. Lo stesso vale anche per il positivo sintomatico. In entrambi i casi se l'esito è negativo è possibile tornare alla propria vita sociale. Per effettuare l'esame si viene sempre contattati telefonicamente da personale dell'azienda sanitaria. Invece, se una persona è positiva asintomatica e non si negativizza dopo 21 giorni dall'insorgenza dei sintomi e se non ne ha più di una settimana, il Dipartimento di Prevenzione comunica alla persona interessata la fine dell'isolamento.

L'impegno della Asl, dei medici condotti, dei pediatri e dei Comuni in questa seconda ondata, che è ancor più violenta della prima, è sicuramente massimo. A partire dal tracciamento, passando per il controllo del rispetto delle quarantene, fino al riscontro delle guarigioni. Ma i casi sono veramente tanti. 

Quindi è determinante, in questo momento, una collaborazione estrema e fattiva anche da parte dei cittadini. Pure nel rispetto delle regole che possono arginare il diffondersi del virus. Non dimentichiamo, senza voler fare allarmismo, che nella Terapia Intensiva del San Donato non ci sono già più posti letto liberi.