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Torna a zampillare la fontana di piazza Grande

Taglio del nastro simbolico per la conclusione dei lavori di restauro

E' stata inaugurata questa mattina la restaurata fontana di piazza Grande alla presenza, tra gli altri, del sindaco Alessandro Ghinelli, del Primo Rettore Pierluigi Rossi, della Soprintendenza Belle Arti e del direttore territoriale di Ubi Banca, Luca Scassellati.

Da sempre la Fontana e il Pozzo sono elementi caratterizzanti Piazza Grande, ed ora questa caratteristica viene resa viva dal ritorno dell’acqua, portata da un acquedotto anch’esso simbolo elegante del paesaggio aretino - ha detto il sindaco - Grazie al Magistrato di Fraternita per il puntuale restauro conservativo della Fontana che ha riportato il manufatto alla sua originaria bellezza”.

Pier Luigi Rossi ha dichiarato che “La Fonte di Piazza Grande, realizzata per volontà della Fraternita dei Laici, portò l’acqua dall’esterno in città nel maggio 1603, e fu festa grande. La Fonte è un simbolo della Fraternita perché è una opera di misericordia corporale: portare l’acqua agli assetati. Il restauro della Fonte si inserisce nel recupero della funzionalità dell’intero acquedotto cosiddetto vasariano, restaurato in questi anni”.

“È motivo di soddisfazione per UBI Banca aver sostenuto la realizzazione del restauro della storica Fontana di Piazza Grande, in linea con l’attenzione dimostrata in questi anni per il patrimonio artistico e culturale della nostra città e del territorio" ha detto Scassellati.

Le operazioni di restauro si sono divise in due fasi: la prima è stata seguita da Luca Russi, la seconda da Tommaso Sensini con la supervisione della Soprintendenza di Arezzo nella persona di Umberto Senserini. Progetto di restauro e direzione dei lavori dell’architetto Daniele Talozzi. Le opere sono state finanziate, con il sostegno di Ubi Banca, da Fraternita dei Laici per volere del Magistrato di Fraternita, il Primo Rettore Pier Luigi Rossi e Arturo Ghezzi, Daniela Galoppi, Andrea Pastorelli e Monica Manneschi.

L’acqua in piazza Grande, dal nuovo acquedotto appena terminato, arrivò per la prima volta la domenica di Pasqua del 1603, il 18 maggio. L’acquedotto progettato da Alfonso Pagni nel 1503, realizzato con la direzione dei lavori di Gherardo Mechini, venne finanziato con 120.000 scudi dalla Fraternita dei Laici. La fontana del 1603 è rappresentata nel dipinto di piazza Grande, conservato nella pinacoteca di Fraternita, di Cristoforo di Donato Conti, ed è diversa da quella attuale che venne istallata il 15 novembre 1794 da Lorenzo Gugliantini. Il progetto della fontana è da ritenersi del figlio Jacopo, con la supervisione dell’ingegnere Granducale Rainieri detto Neri Zocchi. Gugliantini era allievo di Angelo de Giudici, allora Primo Rettore della Fraternita dei Laici. La Fontana in stile neoclassico è in marmo statuario e le lesioni del “catino “ risalgono al 1804, quando si cambiarono i “cannelli” in bronzo ancora oggi presenti. Lo zampillo della fontana indica il corretto funzionamento dell’acquedotto “Vasariano”.