Cronaca

Uccise la figlioletta, assolto per infermità mentale

La sentenza questa mattina in Tribunale ad Arezzo. La tragedia due anni fa in un'abitazione di Levane. Dovrà rimanere 10 anni in una Rems

Nell'aprile del 2020, in pieno lockdown, uccise la figlioletta di 4 anni e tentò di uccidere il figlio più grande, allora 12enne, nella loro abitazione a Levane.

Questa mattina l'uomo, un 40enne di origine bengalese, è stato assolto dalla Corte d'Assise di Arezzo, al termine di un processo lampo che si è tenuto dopo che l'imputato è stato valutato in grado di sostenerlo. Dichiarato totalmente incapace di intendere e di volere al momento del fatto. I giudici, togati e popolari, hanno stabilito la misura di sicurezza in un luogo di custodia e di cura, la "Rems", per una durata non inferiore a 10 anni, in quanto l'uomo è ritenuto socialmente pericoloso.

Il vizio totale di mente, per il 40enne, è stato accertato con una perizia psichiatrica. Fenomeni allucinatori e problemi organici sarebbero all'origine della follia sfociata nell'omicidio della piccola. L'uomo colpì bimba a morte con un'arma da taglio, mentre il fratello maggiore riuscì a fuggire. Poi si gettò in un pozzo, ma non morì.

Il Pm, Laura Taddei, aveva chiesto l'assoluzione per vizio di mente e la misura di sicurezza massima di 15 anni. L'uomo, difeso dall'avvocato Nicola Detti, è rientrato nella Rems, dove si trovava già dopo l'arresto.