Un accordo per sensibilizzare i propri dipendenti sull’importanza di donare sangue e plasma e partecipare alle iniziative promosse da Avis. È quello sottoscritto fra Avis e Tca Spa, azienda aretina con sede a Castelluccio Capolona che si occupa di recupero metalli preziosi provenienti da scarti di lavorazione di vario tipo per conto di aziende italiane e straniere, e che coinvolge direttamente il centro trasfusionale dell’ospedale di Arezzo.
L’accordo è stato presentato stamani nella biblioteca dell’ospedale San Donato
alla presenza di Marco Torre, Direttore Generale Asl Toscana Sud
Est, Barbara Innocenti Direttrice sanitaria Asl Tse, dr.Pietro
Pantone Responsabile Rete trasfusionale Asl Tse, di Carlo
Umberto Salvicchi presidente Avis Zonale aretina e Antonio
Guida presidente Avis Comunale, e per la Tca Spa Giacomo Rossi (direttore
commerciale e responsabile welfare di Tca Spa) firmatario dell’accordo con Avis
e Tommaso Chiarini (direttore generale dell’azienda).
Una collaborazione reciproca finalizzata a valorizzare l’impegno di quei
dipendenti che già sono donatori e sensibilizzare quanti ancora non lo sono, ma
hanno i requisiti, a diventarlo affinché un gesto di solidarietà e
responsabilità umana, indispensabile per salvare vite in contesti ordinari e di
emergenza, possa trovare rinforzo nel luogo di lavoro.
Un modo per sensibilizzare i 150 dipendenti verso un gesto semplice ma
importante come la donazione e al tempo stesso diventare partner di Avis
nella promozione di iniziative legate alla raccolta di sangue e plasma.
«Si tratta di un accordo virtuoso che mi auguro possa essere replicato anche da
altre realtà imprenditoriali – dichiara Marco Torre -. La
necessità di sangue e anche di plasma è continua e solo la generosità delle
persone può aiutarci a salvare vite e contribuire al benessere di chi ne ha
bisogno. Donare è un gesto di solidarietà concreta che può dare un contributo
alla salute collettiva e in questo la collaborazione delle aziende private
rappresenta un passo importante al fine di stimolare una partecipazione sempre
maggiore. Il mio ringraziamento va a Tca e AVIS per il prezioso contributo
offerto con la sottoscrizione di questo protocollo».
«E’ una iniziativa lodevole – dichiara il dr. Pietro Pantone –
che spero possa essere seguita anche da altre realtà imprenditoriali. C’è
sempre necessità di sangue e di plasma e chi è in salute e ha i requisiti
necessari per diventare donatore è importante che lo faccia. Donare sangue
significa salvare una vita. Ci sono periodi dell’anno in cui la raccolta
rallenta e proprio per questo dobbiamo sempre tenere alta l’attenzione e
rivolgere i nostri appelli a non smettere di donare».
«Il nostro obiettivo è far sì che questo accordo faccia da apripista verso
protocolli futuri con altre aziende medio-grandi della realtà aretina che
vogliano seguire questo esempio – spiegano Carlo Umberto Salvicchi e
Antonio Guida -. In passato quando erano ancora attive aziende come la
Lebole e la Sacfem, al loro interno avevamo un polmone importante per la
raccolta di sangue, grazie ai dipendenti che garantivano un flusso di donazioni
importante. La nostra idea è di ricreare quella situazione virtuosa facendo
leva sulla collaborazione con le aziende del territorio».
«Donare è un gesto di responsabilità collettiva, che oltre alla soddisfazione
personale di partecipare, porta vantaggi anche a chi lo esegue, sul piano ad
esempio del controllo della propria salute – interviene Giacomo Rossi -.
Per supportare la pratica del dono abbiamo deciso di rinforzare il gesto dei
dipendenti che decideranno di donare sangue, attraverso donazioni pecuniare ad
Avis. Crediamo sia importante, in parallelo, offrire un percorso di
divulgazione interna che racconti alle persone che lavorano con noi perché è
importante donare e anche quali sono i vantaggi importanti che il donatore e la
donatrice possono avere. Inoltre ci piacerebbe che coloro che già sono donatori
possano riconoscersi e trasformarsi così in una sorta di ambasciatori interni
di questa pratica virtuosa, testimoniando anche a chi non ne fa parte, il
valore e l’utilità».