STOP DEGRADO

Un letto di bottiglie al Prato la domenica mattina

Rifiuti abbandonati ovunque, vetri, bicchieri, sacchetti di spazzatura. Il salotto buono di Arezzo ridotto a una discarica, con l'alcol come centro nevralgico

Passeggiare tranquillamente con la famiglia la domenica mattina al Prato di Arezzo è diventata ormai un'esperienza surreale. Dovrebbe invece essere una normale attività, ma non solo. Il parco che si trova fra il Duomo e la Fortezza Medicea dovrebbe essere anche una delle mete elettive del turismo ad Arezzo, oltre che un polmone verde importante per tutto il centro storico della città.

E' invece un vero e proprio letto di rifiuti, ad accogliere chi decide di provare a passare un po' di tempo fra gli alberi e all'ombra delle mura antiche. E' praticamente impossibile, nella parte alta del parco, non vedere ovunque bottiglie di superalcolici vuote, rotte e abbandonate un po' ovunque. Lo stesso discorso vale per i bicchieri di plastica, quelli classici da aperitivo o da drink. E anche sacchetti della spazzatura, cartacce di panini, cartoni della pizza da asporto. E' evidente che al Prato, soprattutto nelle notti del weekend, la vita notturna è particolarmente affollata. E maleducata, ovviamente, perché ci sono ovunque cestini che vengono scientificamente evitati dagli allegri convenuti.

Il circolo delle panchine, che si trova a poche decine di metri dall'ingresso della Fortezza Medicea, è certamente il centro nevralgico del degrado del parco. Sotto ed intorno ad ogni panchina lo spettacolo è degradante. Con i pochi turisti che passeggiano vedendo ed evitando i cocci di bottiglia, i cartoni di vino dozzinale e le cartacce. Ma d'altra parte, già solo arrivando al Prato dalle scalinate del Duomo, è un carrello da supermercato abbandonato che accoglie chi si affaccia davanti al monumento del Petrarca.

La questione assume un peso ancora maggiore se si analizza con occhio critico quello che ci troviamo davanti. Il gran numero di bottiglie di superalcolici di ogni genere denota quanto sia lo sballo, ad essere primaria occupazione di chi affolla la parte più boschiva del Prato di notte. Il problema della movida è ormai soprattutto questo. Non si tratta più solo di uscire e passare del tempo con gli amici. Priorità assoluta bere, ubriacarsi, fino a comportarsi nel modo incivile che fa lasciare in giro tutta la spazzatura che abbiamo documentato.

Con in più il grave rischio che corre chiunque vada a passeggiare fra i viali alberati. Portare un bimbo piccolo fra i cocci di bottiglia, i bicchieri vuoti e la spazzatura non piace a nessuno. Ma ancora meno correre il rischio di ferirsi con i vetri delle bottiglie. O sporcarsi solo per essersi seduti su una panchina usata la sera prima come bancone di un bar.