Attualità

Una scultura di Mingrilli ai Carabinieri

Lucio Mingrilli dona all'Arma dei Carabinieri una scultura. L’opera in bronzo con base in travertino è stata ricevuta dal Colonnello Claudio Rubertà

Nella mattina odierna, durante una semplice cerimonia lo scultore aretino Lucio Mingrilli ha voluto donare al Comando Provinciale Carabinieri una sua opera denominata “È UNA BATTAGLIA”, che è stata posizionata al piano terra di questa caserma nelle vicinanze dell’ingresso principale.

L’opera in bronzo con base in travertino è stata ricevuta dal Colonnello Claudio Rubertà e da una delegazione di militari, in rappresentanza dell’intera Arma aretina. L’ufficiale nel ringraziare calorosamente a nome dei presenti l’artista, ha voluto rimarcare l’apprezzato gesto ed il forte valore simbolico della scultura, nella quale si può osservare lo stemma araldico dell’Arma dei Carabinieri definito con D.P.R. del 21 maggio 2002.

La scultura è composta da una testa di leone coronata di foglie di quercia nella cui sommità campeggia una stella come emblema della Repubblica. Il leone tiene nella bocca un serpente che si volge verso la sua destra con la testa e nel cui corpo campeggia l’epigrafe “E’ UNA BATTAGLIA”. Al di sotto nella base in travertino è presente un cartiglio che riporta il motto dell’Arma coniato nel 1914 “NEI SECOLI FEDELE” con al suo centro a rilievo la granata con fiamma a 13 punte mosse dal vento.

Lucio MINIGRILLI nasce ad Arezzo nell’aprile del 1980, si laurea in Studi Umanistici presso l’Università degli Studi di Siena, con una tesi in arti applicate in età moderna.

Si avvicina in età giovanile alla scultura seguendo vari corsi di modellato, elementi classici, quali sculture greche e romane, oltre alla natura e agli animali sono sua principale fonte di ispirazione. I suoi soggetti spaziano dalle piccole sculture per il settore orafo sino ad opere di grandi dimensioni raffiguranti animali ma anche figure umane, dove regnano protagonisti miti dell’antichità attualizzati attraverso i loro significati più profondi. Ama disegnare a sanguigna su carta, donando al materiale un sapore di tempi antichi. I disegni diventano spesso il punto di partenza per creare le sue opere, ispirandosi all’antico, al perduto.

Nel 2009 inizia a sperimentare la scultura per microfusione in bronzo, argento e oro trasformando le sue creazioni in gioielli. Ricorrenti nei suoi temi sono: il fauno, il cavallo e gli elementi architettonici.