Attualità

La stanza speciale per chi ha disturbi cognitivi

Al via ad Arezzo, all'interno della Casa Pia, un progetto che coniuga l'approccio Snoezelen e l'ayurveda. Sinergia tra Asl e Comune

Un approccio olistico per la sedazione naturale dei disturbi del comportamento passando dalla chimica farmacologica alla natura.

E' questo l’ambizioso obiettivo che ha guidato la direzione del distretto sanitario di Arezzo della Asl Toscana Sud Est e la Casa di Riposo “Fossombroni”, meglio nota come Casa Pia, nella realizzazione di un innovativo progetto per l’utilizzo della stanza Snoezelen o multisensoriale presso lo stesso istituto nel centro storico cittadino.

Le stanze dedicate a questo servizio si trovano al terzo piano della casa di riposo che ha messo a disposizione un ambiente di 120 metri quadrati completamente dedicato alla multi-sensorialità. Un progetto che ha visto assieme, oltre alla Asl e all’Asp Fossombroni, l’Ufsmia salute mentale adulti, i medici di medicina generale, il geriatra territoriale, il personale infermieristico, gli Oss, gli Adb della struttura, la dottottoressa Silvana Repetti come esperta consulente e la specialistica di Ayurveda Titti Mattesini.

La Casa di Riposo “Fossombroni” è una struttura residenziale mista che accoglie adulti inabili, anziani autosufficienti e non autosufficienti, non altrimenti assistibili a domicilio. Lo Snoezelen è un approccio nato in Olanda alla fine degli anni ’70 che implica la realizzazione di attività rilassanti attraverso stimolazioni sensoriali visive, uditive, olfattive e tattili facilitate dal ruolo funzionale del personale che partecipa a tali attività. 

Il vero carattere innovativo del progetto è rappresentato dal potenziamento dei benefici della stanza Snoezelen attraverso il ricorso all’Ayurveda che, basandosi sull’osservazione fisica, è orientata a prevenire e intervenire sui bisogni fisici e mentali degli ospiti anche in assenza di comunicazione, con un affiancamento alle terapie tradizionali con oli essenziali da somministrare all’insorgere dei sintomi o in prevenzione per una maggiore accoglienza e integrazione nell’ambiente dell’ospite, oltre a prevedere esercizi olistici con pazienti autosufficienti. 

Dal mese di giugno prenderà il via il percorso di formazione per questo progetto, poi a settembre partirà la sperimentazione con 10 pazienti (sedute da lunedì al sabato di un’ora ciascuna). Al termine la stanza sarà gratuitamente messa a disposizione di tutte le associazioni bisognose della città e del territorio.