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Vendemmia, manca la manodopera ma il vino sarà buono

L'emergenza sanitaria impedisce l'arrivo degli stagionali dall'estero. Secondo Federagripesca nelle campagne toscane mancheranno 5mila lavoratori

La vendemmia si avvicina e ad Arezzo, così come i tutta la Toscana, iniziano i preparativi per la raccolta delle uve.

Quest'anno la situazione appare ancor più difficile. Mancano, infatti, i lavoratori stagionali che generalmente arrivavano dall'estero proprio per la vendemmia.

Secondo Fedagripesca Confcooperative Toscana, nella campagne della regione ci sarà poca manodopera. Circa 5mila unità in meno rispetto allo scorso anno e questo è dovuto principalmente al Coronaviris. I lavoratori provenienti dall'estero, soprattutto dall'Europa dell'Est, sono stati inseriti nella “black list” dell'Italia. Pertanto il loro arrivo è bloccato dalle restrizioni e dalle misure anti Covid.

Fedagripesca Confcooperative Toscana sollecita il governo alla semplificazione dell'uso dei voucher agricoli. “Permetterebbe a studenti, disoccupati, ristoratori che non hanno lavoro di venire nelle vigne a dare una mano e guadagnare denaro che poi potrebbero spendere, facendo ripartire l'economia”-  afferma il vicepresidente Ritano Baragli.

Alcune aziende hanno meccanizzato la raccolta dell'uva, ma molte la effettuano ancora a mano che necessitano di tanta forza lavoro.

Le fasi preliminari della vendemmia in Toscana inizieranno dopo Ferragosto, si entrerà nel vivo da metà settembre. 

Infine, visto l'andamento della stagione, si prevede un'annata di qualità.
“La produzione di uva non è tanta, ma si annuncia un buon vino” - conclude il vicepresidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana.