Attualità

Frana sul Vingone, preoccupazione a La Meridiana

Intervento straordinario del Consorzio che ha "tamponato" il movimento. Per l'opera definitiva informata la Regione

Tamponato il fenomeno franoso che stava avanzando, in modo inesorabile e progressivo, sulla sponda destra del Torrente Vingone ad Arezzo, ed aveva suscitato i timori dei cittadini, residenti in zona La Meridiana, e aveva richiamato l’attenzione del Genio Civile del Valdarno Superiore.

E’ stato proprio quest’ultimo, dopo i sopralluoghi, a segnalare il dissesto al Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, che, intervenuto con tempestività, ha completato le lavorazioni in meno di dieci giorni. “Ottenuta la necessaria autorizzazione idraulica, abbiamo programmato un’operazione di manutenzione ordinaria" spiega l’ingegnere Beatrice Lanusini, referente di area del settore difesa idrogeologica del Consorzio, che ha lavorato al progetto in collaborazione con il geometra Giulia Pierozzi.

“E’ stata eseguita la risagomatura del fondo alveo e delle sponde - precisa ancora - in modo da riportare le acque di magra al centro alveo, ridimensionando l’effetto erosivo e destabilizzante svolto dal torrente stesso. L’operazione ha previsto anche la realizzazione di banche intermedie per addolcire la pendenza e dare maggiore stabilità alle sponde stesse”.

Nel corso dell’intervento, in destra idraulica, inoltre è stata individuata e sistemata un’infiltrazione proveniente dal sottosuolo. Ultimo tocco: per migliorare la solidità del tratto è stata eseguita un’opera di rinverdimento attraverso idrosemina

“L’intervento – aggiunge il direttore del Consorzio Francesco Lisi - pur effettuato a regola d’arte, non è da considerarsi risolutivo. Il dissesto, che ha interessato la sponda del torrente, infatti, avrebbe necessità di un consolidamento strutturale, attraverso la realizzazione di nuove opere a tutela dell’area a verde urbano e della pista ciclopedonale limitrofe. Per ottimizzare il risultato, adesso, si rende necessario un intervento strutturale adeguato, attività che non rientra però nella manutenzione ordinaria, gestita in modo autonomo dal Consorzio”.

“Gli interventi straordinari e la realizzazione di nuove opere – termina la presidente Serena Stefani - esulano dalle competenze del Consorzio, che, per legge, è tenuto ad occuparsi della manutenzione ordinaria del reticolo di gestione, ad essi affidato. Abbiamo segnalato i bisogni dell’area alla Regione Toscana per individuare le azioni necessarie da mettere in campo” .