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Dalla visita di Whiskey all'uscita da Pneuomologia

Grave per il Covid, i sanitari hanno fatto entrare il suo barboncino. E' iniziato così un percorso di ripresa, oggi è in un'unità di cure intermedie

Questa storia qualche settimana ci aveva fatto commuovere ed emozionare. Adesso Carolina sta meglio ed è passata dalla degenza Covid in un’unità esterna di cure intermedie. Il suo caso diventerà uno studio: la pet therapy può aiutare i pazienti Covid?

“La nostra risposta sulla base dell’osservazione di questo caso è si – risponde Raffaele Scala, Direttore della Pneumologia dell'ospedale San Donato di Arezzo. - Stiamo rielaborando i dati che abbiamo accumulato in questi mesi. La paziente era entrata in malattie infettive il 30 gennaio e successivamente trasferita da noi a causa dell’aggravarsi dei problemi respiratori”.

Ottanta anni, isolata dalla famiglia e dagli animali domestici – un barboncino, 2 gatti e un pappagallo – le sue condizioni stavano peggiorando fino all’intuizione del personale di Pneumologia: perché non farle riabbracciare Whiskey, il suo barboncino bianco?

“I risultati li abbiamo visti – aggiunge ancora Scala. E’ una valutazione empirica ma il cane è entrato per la prima volta in reparto il 12 febbraio e la padrona ha potuto riabbracciarlo. Il 16 febbraio, quattro giorni dopo, siamo stati in grado si scollegarla dal ventilatore e di passarla all’alto flusso. Non solo un passo avanti ma un’inversione di tendenza rispetto a quella negativa che si protraeva dal suo ricovero. Sono stati progressivamente sempre meno necessari farmaci tranquillizzanti. Ha ripreso ad alimentarsi, ad accettare la posizione prona che fino ad allora aveva rifiutato. Ed ha potuto iniziare la riabilitazione”.

Whiskey ha funzionato e ieri la signora Carolina è passata a cure intermedie in attesa della negativizzazione e del ritorno a casa. Una storia a lieto fine e ne abbiamo veramente tanto bisogno.