Cronaca

Battaglia con Siena per i corsi di laurea delle professioni sanitarie

Dopo la comunicazione senese di voler spostare la gran parte delle lezioni da Arezzo a Siena si è creato un fronte del dissenso tra gli universitari

Oltre tremila firme per scongiurare lo smembramento dei corsi di laurea in discipline sanitarie del polo aretino. 

Ancora nessuna certezza per i 225 studenti di infermieristica, fisioterapia e tecniche di laboratorio biomedico che dovranno attendere il responso finale dall'Università di Siena(dove potrebbero essere spostati i corsi) il 13 giugno.

Intanto ad Arezzo studenti, cittadini e istituzioni si sono uniti per difendere la propria università

Dopo la comunicazione del comitato didattico senese del 15 aprile di voler spostare la gran parte delle lezioni da Arezzo a Siena, mantenendo i tirocini formativi nella Asl di Arezzo, si è creato un fronte del dissenso tra gli universitari. Decisi a farsi sentire, hanno attivato una petizione e inviato una lettera di protesta al rettore dell’Università di Siena e alle autorità comunali, regionali e provinciali.

Se il provvedimento venisse confermato, per gli studenti aretini potrebbero cambiare molte cose. Si ritroverebbero a dover affrontare un percorso formativo “ibrido”, a metà tra il pendolarismo e la residenza, con forti disagi economici e logistici. Per studiare contemporaneamente in due sedi così lontane e mal collegate, i ragazzi, il 95% dei quali residenti nella provincia di Arezzo, dovrebbero spostarsi quotidianamente con mezzi privati, aumentando esponenzialmente i costi e riducendo drasticamente i tempi per lo studio. Inoltre le nuove direttive universitarie prevedono due diversi luoghi molto distanti tra loro per le lezioni a Siena: il Policlinico Le Scotte e il complesso del Laterino, distanti tra loro.

E se Arezzo non è disposta a rinunciare all’integrità dei propri corsi di laurea, d’altro canto Siena lamenta la mancanza di docenti disposti ad insegnare in quella sede – dopo il taglio dei rimborsi spese – e per alcune materie, come anatomia, la questione è ancora più spinosa, non essendoci nella sede aretina personale di sostituzione qualificato all’insegnamento di questa disciplina.