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Brunetta attacca la Procura di Arezzo

Banca Etruria, "Sul caso, c'è un silenzio assordante e l'inquirente Rossi ha anche negato di conoscere Pierluigi Boschi"

"In merito al sistema bancario italiano e a quanto accaduto negli ultimi mesi, Banca Etruria merita un discorso a parte. Non tanto per la grandezza - Banca Marche e' un caso di dimensioni maggiori - quanto per il micidiale groviglio di interessi che per molti anni si e' sostanziato in una dissennata politica di prestiti di cui fin d'ora risulta essere stata beneficiaria la nomenklatura renziana".

E' il duro attacco di Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia. Che non risparmia veleni nemmeno alla procura di Arezzo. "Quel poco che e' dato conoscere trapela dai rilievi del commissario Santoni. Silenzio assordante, invece, sul versante della Procura di Arezzo, il cui inquirente Rossi ha prima negato di conoscere Pierluigi Boschi, padre del ministro e vicepresidente della banca, e poi e' risultato addirittura essere un consulente del DAGL di Palazzo Chigi, regnante Renzi. 

Ma il CSM a trazione renziana ha preferito sorvolare. Cosa dobbiamo pensare, infine, dei recenti avvicendamenti nella GdF, polizia giudiziaria nel caso Etruria? Non manca chi ha messo in relazione tanto la nomina del comandante generale, Toschi, quanto la rimozione del comandante dei reparti speciali, generale Carta, con la vicenda Etruria" conclude Brunetta.