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Antichissimo castello aretino torna alla luce

Nel corso del consolidamento e della valorizzazione della Torre di Belfiore si è svelata la struttura del maniero, menzionato la prima volta nel 1161

Importante scoperta nel basso Casentino. Le indagini di archeologia preventiva, condotte in occasione dei lavori di consolidamento e valorizzazione della Torre di Belfiore a Capolona, hanno consentito di mettere in luce parte dell'omonimo castello finora conosciuto solo attraverso documenti d'archivio, del quale erano visibili allo stato di rudere una torre, un paramento murario e una torretta angolare.

Il castello sarebbe stato menzionato per la prima volta in un diploma di Federico I del 25 giugno 1161, che lo assegna all’abbazia di San Gennaro a Capolona, ed è esplicitamente citato nel 1385, quando, dopo che era stato ceduto al Firenze il 26 marzo, la Repubblica fiorentina vi invia i suoi ispettori che lo descrivono come "un castello con una torre".

L'indagine, effettuata a più riprese dall’ottobre 2021 all’agosto 2022, ha svelato un monumentale circuito murario esterno con torrette ai quattro angoli e una articolata serie di vani interni dei quali si conservano, in alzato, le strutture in pietra con soglie e stipiti delle relative aperture. Sono state individuate anche strutture preesistenti, la natura e datazione delle quali sono ancora da definire. In questa prima fase lo scavo è stato finalizzato alla definizione dell'estensione e della planimetria delle strutture, ma Comune e Soprintendenza auspicano di poter riprendere le indagini al più presto, con un progetto di ricerca e di restauro condiviso, in modo da rendere il sito aperto e visitabile al pubblico.

L'intervento appena concluso, finanziato sia con fondi del GAL Consorzio Appennino Aretino che con fondi propri dell’Amministrazione Comunale, è stato progettato e diretto dall’architetto Antonio Bennati. La sorveglianza e lo scavo archeologico sono stati condotti dalla Cooperativa Laboratori Archeologici San Gallo di Firenze, nelle persone del dottor Riccardo Bargiacchi e del dottor Dimitri Pizzuto, con la direzione scientifica della dottoressa Ada Salvi della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo.

I risultati di questi importanti lavori lavori verranno presentati con una conferenza aperta alla cittadinanza, venerdì 25 novembre alle 16,30 nella sala consiliare del Comune di Capolona.