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​Coingas, Ghinelli: “Vado avanti”

Il sindaco respinge le accuse e avverte: “Non permetterò che il Consiglio comunale diventi l'aula di un processo di piazza”

Tiene il punto e rispedisce ai mittenti le accuse. Lo fa con una premessa che rimanda al concetto di etica e onore. 

Il sindaco Alessandro Ghinelli replica alle opposizioni che a vario titolo e a più riprese, durante la seduta del Consiglio comunale sollevano la questione morale e politica sull'operato del centrodestra e del primo cittadino nella vicenda che da mesi infiamma il dibattito politico e, adesso, l'avvio di campagna elettorale per le amministrative. 

Non accetta lezioni su etica e onore Ghinelli perchè “la mia onorabilità non è nelle mani del consigliere Romizi o di altri, è solo dentro di me. Il passo indietro che mi viene chiesto sarebbe, quello sì, un tradimento della fiducia e dell'onorabilità: io sono stato eletto e ho il dovere di portare avanti il mio mandato. Ho sulle spalle la responsabilità dell'amministrazione della città, lasciarla a un commissario sarebbe un peccato di ignavia imperdonabile”. 

Il sindaco non ci sta a “lasciare che il Consiglio Comunale divenga l’aula nella quale si svolge un 'processo di piazza'. L’unica sede per entrare nel merito di vicende oggetto di indagine è il palazzo di giustizia”

Passaggio col quale Ghinelli in un lungo intervento, stoppa il tentativo di strumentalizzare politicamente l'inchiesta della Procura, al punto che rende "pan per focaccia" alle opposizioni citando i casi di inchieste giudiziarie che hanno coinvolto sindaci come Giuseppe Sala a Milano o Virginia Raggi a Roma e su cui i vertici regionali del Pd e dei 5Stelle ne hanno difeso l'operato appellandosi al garantismo. "Se siete diventati garantisti, siatelo a corrente continua, non solo al bisogno!”, è la stoccata del primo cittadino. 

Poi passa in rassegna e in dettaglio le vicende al centro delle indagini - Estra, Amendola-Breda, Coingas – e insiste su un punto: “Rendo conto alla mia città e vi assicuro che da parte mia il livello del dibattito politico, quello vero, rimarrà incentrato nel rispetto delle cose vere e non mi farò trascinare in una arena dove vince chi sporca di più. Perché, se questa dovesse essere l’intenzione di qualcuno, non mi si troverà in questa partita né come protagonista né come comprimario. Per me e per la mia maggioranza contano le cose fatte, i risultati raggiunti, gli obiettivi centrati. Il resto è certamente oggetto di legittima indagine e sono profondamente convinto che dinanzi a tutto questo materiale la magistratura abbia il pieno dovere di indagare, così come la politica deve avere il pieno diritto alla propria dignità”. 

E tra le cose fatte, cita i 4 milioni e mezzo di eruo stanziati dall'amministrazione comunale per l'emergenza Covid, in particolare per imprese e famiglie. Un "primato" che "pochi altri Comuni possono vantare, rivendica Ghinelli, che utilizza il dato anche come esempio concreto del "buon operato di questa amministrazione".