Il piano prevede un sistema moderno e più efficiente di realizzazione dello sfioratore con materiale idoneo e non scadente come quello che, secondo la Procura di Arezzo che conduce le indagini sul crollo, sarebbe stato utilizzato ai tempi della costruzione della diga e che sarebbe tra le cause scatenanti dell’incidente di quattro anni fa.
A 4 anni dal crollo, le indagini hanno portato a fine dicembre ad altri 5 indagati che si aggiungono all’allora direttore dell’ente irriguo umbro-toscano già indagato nella fase iniziale dell’inchiesta. I nuovi 5 avvisi di garanzia riguardano 3 membri della commissione collaudo, che si occupavano del riempimento dell’invaso e che non si sarebbero accorti della scarsa qualità del cemento usato per la diga, e due tecnici dell’ente irriguo indagati nell’ambito dei risvolti tecnici della vicenda.