Arezzo sarà capofila del progetto Educom, una progettualità che punta a rafforzare e potenziare i patti educativi di comunità come strumenti decisivi di coesione sociale e di forte ricucitura delle cosiddette "fratture di sapere" che la pandemia ha notevolmente evidenziato.
“Da tempo, anche prima del Covid, una delle linee politiche più caratterizzanti la Giunta Ghinelli è stata quella di considerare la cultura una leva di inclusione e la formazione un diritto di cittadinanza e di mettere al centro il tema della ricchezza educativa come elemento diffuso di cittadinanza attiva puntando a tenere insieme il territorio animandolo di opportunità che facciano fronte alle marginalità e siano occasioni per ragazzi e famiglie”, commenta il vice sindaco Lucia Tanti.
“Le scuole, da noi a disposizione gratuita delle associazioni, sono diventate sempre più "punti luce" e presidio civico e formativo. Abbiamo poi individuato il quartiere di Saione come luogo sperimentale di una comunità forte e coesa che mette a sistema le istituzioni, le associazioni, le scuole, le categorie economiche, i volontari, i singoli cittadini. Oggi Saione è diventato per noi il "Quartiere sfida" che ha saputo, grazie all'impegno di tutti, ritrovare forza e diventare modello di comunità.
Arezzo quindi, insieme al contributo di Oxfam, guida una progettualità europea che ci unisce a Rzeszow Regional Development Agency (Polonia), Podlkarpackie Region (Polonia), Saukrasti Region Council (Lettonia), Università della Lettonia e la belga Leaders International”, continua il vice sindaco.
Il progetto punta al complessivo finanziamento di circa 290mila euro che sarà funzionale a rafforzare e potenziare tutte le progettualità che già la nostra città ha messo in essere.
"Cercheremo di sfruttare al meglio questa opportunità non solo per le risorse che sono a disposizione ma anche di portare in Europa le esperienze di innovazione sociale costruite ad Arezzo puntando sul "modello Saione", da criticità ad opportunità, e raccontando lo strumento Fondazione Arezzo Comunità per mettere a confronto con altre realtà la nostra risposta verso un nuovo modello di comunitàEdu", conclude Tanti.