Li chiede l'avvocato Renato Borzone che rappresenta la gestione commissariale dell'azienda, quella di cui faceva parte Daniela Saitta.
I 150 milioni sono il risultato dei calcoli sui capi di imputazione contestati ai Landi e agli altri coimputati.
Hanno parlato al processo anche gli avvocati parti civili per conto dei piccoli azionisti, fra cui Alessandro Liberatori,che chiedono come provvisionale il 25 per cento sul prezzo al quale furono acquistate le azioni.
Si torna in aula il 19 marzo: toccherà alle difese provare ad arginare l'offensiva nei confronti degli imputati che rischiano non soltanto pesanti condanne penali ma anche forti risarcimenti in sede civile.