Dai recenti censimenti sul fenomeno delle Fattorie Didattiche in Italia, sono come detto circa 2.500 le strutture abilitate regolarmente a questo tipo di attività. Tre le regioni più attive la Sardegna e la Lombardia, così come l’Emilia Romagna (330), il Piemonte (250), la Campania (235) e il Veneto (circa 220).
Di questo e altro si parlerà ancora ad AgrieTour, il Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale (Arezzo Fiere e Congressi, 13-15 novembre 2015), che da diversi anni promuove al suo interno AgrieTour Bimbi, una area completamente dedicata a questo tipo di attività.
“Siamo stati la prima fiera qualche anno fa a creare un approfondimento sul fenomeno delle Fattorie Didattiche – spiega il presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Andrea Boldi – e oggi AgrieTour sta diventando non solo uno strumento di promozione culturale, ma anche il momento di incontro tra domanda e offerta e questa partnership appena nata non può che confermare l’importanza di questa manifestazione che a novembre toccherà la sua quattordicesima edizione”.
Ora che il “il disturbo da deficit di natura” teorizzato e studiato dal noto pedagogo americano Richard Louv è patrimonio acquisito e condiviso tra gli insegnati più attenti ed i dirigenti più al passo con i tempi, proliferano le esperienze didattiche in campagna e all’aria aperta. Un tempo si parlava di “aule distaccate” e le fattorie didattiche lo sono sempre più e sempre più in maniera stabile e continuativa; questa esperienza che nasce nei primi anni 2000 è ormai consolidata e secondo l’articolo “La lezione? In campagna” a firma di Jane Apllecot sul numero di settembre di Terranuova sono 2.500 le fattorie che offrono in maniera stabile questo servizio alle scuole.