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Il Carpi stravince con l'Arezzo e inguaia Potenza

Ancora 4 reti subite e classifica pessima. L'unica attenuante è di aver giocato tutta la partita in 10. L'allenatore amaranto molto più che in bilico

Un sconfitta che brucia e fa male. Cinque partite disputate un solo punto conquistato e ultimo posto della classifica assieme alla Fermana.

L'Arezzo regge solo un tempo e poi si squaglia come neve al sole sul campo di un buon Carpi. Pensare che gli amaranto erano pure passati in vantaggio con una rete di Bortoletti dopo appena 5 minuti di gioco. Poi l'espulsione, giusta di Bonaccorsi per fallo da ultimo uomo e Arezzo costretto a disputare 82 minuti con l'uomo in meno.

Il Carpi pareggia e va in vantaggio grazie a due rigori che, tutto sommato, possono essere fischiati e da quel momento domina la gara.

Mister Potenza è palesemente sotto pressione. Adotta un modulo iniziale più prudente rinunciando a Merola e schierando Cutolo e Pesenti in avanti. Poi l'espulsione e da quel momento saltano i nervi anche al trainer amaranto che manda a scaldare due difensori e decide il cambio solo dopo aver subito la rete del pari

Fa uscire Pesenti e mette Cipolletta. Insomma toglie la possibilità all'Arezzo di fare male in avanti, lasciando il peso dell'attacco tutto sulle spalle di Cutolo, che viene regolarmente sovrastato dalla retroguardia di casa. Ora, che la squadra andava bilanciata è giusto ma perché privarsi dal rendersi pericolosi con 70' da giocare? Non era meglio "intervenire" sul centrocampo facendo, magari, arretrare Cutolo?

Mister Potenza dovrà dare un bel po' di risposte alla dirigenza amaranto che adesso deve iniziare a preoccuparsi. Un solo punto in 5 partite è troppo poco e rischia di trascinare il Cavallino in quelle sabbie mobili dalle quali diventa sempre difficile uscirne fuori. 

La panchina di Potenza scricchiola e il rumore è assordante. In queste prima gare abbiamo visto una grande confusione e soprattutto è mancata quella "garra" che predicava proprio il mister pugliese.

Forse è giunta l'ora di prendere il "toro per le corna" e parlare bene con Di Bari, principale sponsor di Potenza, e con lo stesso mister per capire se ci sono i margini per poter proseguire in questa avventura. Ancora il tempo c'è ma non è più possibile sbagliare. Adesso è giunta l'ora delle idee chiare e di una squadra che non si sciolga come neve al sole appena a metà ottobre.