Cronaca

Il Ministero ordina l'autopsia sul corpo di Teci

Saranno effettuati lunedì gli accertamenti legali sul corpo di Stefano Teci, l'imprenditore aretino deceduto in Thailandia lo scorso 2 marzo

Il caso del 37enne morto nell'isola di Phuket, in Tailandia, non è stato ancora risolto. I familiari dell'ex-orafo, che si trovava in oriente per avviare un'attività imprenditoriale, vogliono andare a fondo sulle reali cause della morte, ad oggi non ancora chiare.

Gli accertamenti effettuati in Tailandia avevano portato i medici, in un primo momento, a indicare la causa della morte in un infarto e successivamente in un aneurisma. Ma queste ipotesi non hanno mai convinto la famiglia dell'imprenditore aretino.

La Procura di Arezzo, nonostante le sollecitazioni dei familiari, non ha potuto procedere, nei giorni scorsi, all'apertura di un fascicolo. 

Il Ministero della Salute, interessato al caso, ha invece rinvenuto alcune anomalie e infine ha disposto l'autopsia per fare, una volta per tutte, chiarezza sull'accaduto.

Secondo una delle tesi, che sta prendendo piede, il giovane potrebbe essere stato addirttura avvelenato. L'apertura della sua nuova attività, ristorante, pare non fosse vista di buon occhio.

Sulla salma di Stefano, che si trova presso l'obitorio del San Donato di Arezzo, lunedì prossimo verrà effettuata l'autopsia per sgomberare ogni dubbio.