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"Non mi fanno donare il sangue perchè sono gay"

Claudio Baldi, 45enne di Arezzo ma residente in Calabria, voleva diventare donatore ma in ospedale si è sentito rispondere che non poteva

La storia è stata raccontata dall'uomo al quotidiano La Nazione. Il suo compagno si era salvato circa un mese prima grazie a una trasfusione al Policlinico di Roma dopo un grave incidente e per questo lui aveva deciso di diventare donatore. 

In ospedale, a Cosenza, si è sentito rispondere che non poteva effettuare donazioni per colpa di quella relazione “poco sicura” che durava da soli 4 mesi. L’aretino si è sentito discriminato per il rifiuto di prelievo ai fini della donazione da parte del personale medico dell’ospedale cosentino e si è rivolto ai legali di Agitalia per capire se sussistano gli estremi per un’azione legale contro il comportamento secondo lui discriminatorio.

"Conviviamo da 2 mesi e abbiamo anche pensato di sposarci - spiega Raffaele Caputo compagno di Claudio - sono stato tra la vita e la morte per un incidente, ho un gruppo sanguigno raro e mi sono salvato grazie a una trasfusione. Per questo il mio compagno si è sentito in dovere di donare sangue, hanno detto che se il rapporto è inferiore a 6 mesi è considerato a rischio. Ci è sembrato strano. Ecco perchè ci siamo rivolti ai legali per capire se la problematica sarebbe stata la stessa per una coppia etero o se si è trattato di discriminazione e pregiudizio. Se si fosse presentata una coppia tradizionale avrebbero risposto nello stesso modo?".