Cronaca

"Non so dove è finita Guerrina"

Così avrebbe risposto, via Skype, padre Gratien Alabi ad un parente che dall'Africa gli chiedeva delucidazioni sul caso appreso da un articolo online

Il particolare, secondo quanto si è appreso, emergerebbe dall'esame dei quattro computer di Padre Gratien, il frate congolese indagato per la scomparsa lo scorso primo maggio di Guerrina Piscaglia da Ca Raffaello nell'aretino. 

La polizia postale ha infatti terminato la perizia consegnata oggi alla Procura di Arezzo che conduce le indagini. Stando a quanto emerso nei computer non sarebbe stato trovato alcun accesso a siti pedopornografici o pornografici ma solo una consultazione media di due ore al giorno di siti di informazione sui quali padre Gratien avrebbe letto molti articoli e lanci d'agenzia sul caso Piscaglia. Frequenti anche le conversazioni via mail e Skype con i parenti in Africa. In particolare, ad un parente che gli chiede spiegazioni circa la donna scomparsa domandando di un suo eventuale coinvolgimento, il frate avrebbe risposto di essere un uomo di fede, di aver conosciuto la donna ma di non averla mai toccata e soprattutto di non sapere niente circa la sua scomparsa. Dei quattro computer esaminati, i primi due, quelli più vecchi, sono risultati i più utilizzati mentre gli ultimi due, in particolare quello nuovissimo sequestrato lo scorso dicembre 2014, non sarebbe stato utilizzato con assiduità. Gli esami sono stati effettuati con sofisticate apparecchiature hi-tech in grado di visionare gli hard disk e il loro contenuto anche se cancellato. Adesso la perizia è nelle mani del pm Marco Dioni che sta portando avanti le indagini e che il 23 marzo attende il parroco di Ca Raffaello, padre Faustin, per l'incidente probatorio. Il religioso dovrebbe rientrare a giorni dall'Africa ma di lui, al momento, la procura non ha notizie.