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OroArezzo, sipario nel segno della ripartenza

La fiera ha richiamato in città buyers internazionali tra novità, tecnologia e sostenibilità. Il distretto aretino si conferma leader

Si chiude oggi, dopo quattro giorni, OroArezzo 202, vetrina di business per oltre 300 brand espositori, tra oreficeria e tecnologia, la fiera è stata partecipata da 200 buyers stranieri ospitati, provenienti da 50 Paesi.


La 41a Oroarezzo è stata permeata da un sentiment diffuso di fiducia verso un percorso di ripartenza, grazie alla decisiva sinergia di sistema generatasi tra i protagonisti.

Una formula dinamica fra esposizione e networking focalizzata sul concept “The Art of Manufacturing” che, pur in un calendario fitto di manifestazioni internazionali, ha attratto buyer da mercati esteri chiave e l’attenzione di nuovi compratori da quelli emergenti, interessati a un format concentrato su manifattura e tech.

Inoltre, con la 31a edizione del concorso Première, Oroarezzo ha acceso i riflettori sulle novità, il design e le tendenze della manifattura, lanciando un messaggio di unione e pace.

La presenza ad Arezzo di compratori da Middle East ed Europa (in particolare dell’Est) ha confermato la vocazione internazionale e il posizionamento nei mercati chiave di destinazione. Ma ha anche aperto alle Americhe e al Sud Est asiatico - con arrivi da Malesia, Indonesia e Vietnam - e a mercati emergenti come il Nord Africa , con compratori arrivati in città a valle dell’attività di scouting di IEG con il preciso obiettivo di business di generare nuove prospettive per le aziende.
Inoltre l’offerta Cash&Carry ha registrato la presenza di retailer italiani, in vista del riassortimento stagionale.
Centrale per la fruizione della fiera anche la piattaforma digitale di IEG “Jewellery Golden Cloud” al servizio del business matching mirato in presenza tra offerta e domanda.

Il prossimo appuntamento con OroArezzo sarà nel maggio 2023.