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​Ospedali da campo, Tanti boccia D'Urso

Il vicesindaco replica al direttore generale di Asl che aveva respinto la proposta di Ghinelli: “Risposta irricevibile"

“A meno che il Direttore generale D’Urso non pensi agli ospedali da campo della prima guerra mondiale, la proposta fatta dal sindaco Ghinelli ha tutte le caratteristiche della praticabilità e della dignità. Strutture sanitarie speciali sono in Campania e in Lombardia, con moduli esterni alle strutture ospedaliere ordinarie”. 

Premessa al fulmicotone che prelude alla risposta con cui il vicesindaco Lucia Tanti, “liquida” il no del direttore generale della Asl Tse Antonio D’Urso alla proposta del sindaco Alessandro Ghinelli sugli ospedali da campo per non depotenziare gli ospedali destinandoli solo alle cure di pazienti Covid. 

“Visto che siamo alla provocazione mi adeguo al tono e, provocazione per provocazione, allora dico alla Asl che da domani voglio i dati di come vengono trattate le patologie dei reparti "smontati" per tutti questi mesi, quanto personale è stato assunto, quanti macchinari, com’è organizzata la turnazione medici e infermieri e personale sanitario, quanti screening oncologici sono stati fatti in relazione allo scorso anno”. 

Il vicesindaco incalza: “Da domani voglio sapere quanti posti non Covid sono stati soppressi e quanti chilometri fanno i malati non Covid per fare le terapie e i controlli di cui hanno necessità”. 

Sulla disponibilità dei 40 dipendenti dell’amministrazione comunale pronti a dare una mano sul tracciamento dei contagi, respinta dal manager dell’Azienda sanitaria, Tanti rincara la dose: “Sono assolutamente in grado di fare ciò che faranno, semmai c'è da chiedersi il livello di efficienza di un sistema sanitario che "blocca" in casa persone che per queste mancate risposte sono costrette a saltare anche cicli di chemioterapia. Questo è ciò che accade da settimane e l'ammissione di non avere personale e strumenti segna tutta la debolezza di un sistema che se fosse meno superbo e autoreferenziale funzionerebbe molto meglio”.

C’è da ritenere che la querelle tra Comune e Asl non finisca qui.