Attualità

Incontro malati-familiari, Tanti "suona" alla Asl

Il vicesindaco chiede l’attivazione di percorsi sicuri all’ospedale San Donato per i pazienti Covid e non solo

Ci sono ospedali dove in apposite aree e con le massime precauzioni, i pazienti Covid possono ricevere la visita dei familiari. Ad Arezzo, il vicesindaco Lucia Tanti rilancia lo schema sollecitando la Asl Tse a trovare il modo per rendere possibile un momento di umanità e di affetto fondamentale per chi combatte contro il virus. Ma la proposta riguarda anche i ricoverati in gravi condizioni per altre patologie.
“La solitudine del fine vita è terrificante ma si può attenuare con un’apertura di umanità”, osserva il numero due di Palazzo Cavallo che ha le deleghe a Sanità e Sociale. “Molti presidi ospedalieri stanno predisponendo luoghi sicuri e percorsi straordinari per permettere ai malati Covid di poter incontrare le loro famiglie almeno in occasione delle festività natalizie. L’ultimo caso noto alle cronache è quello di Pistoia. Parliamo, evidentemente, di un segnale di umanità, che ritengo sia giusto introdurre”. 

Tanti osserva come, per il momento, “l’organizzazione ospedaliera, giustamente, ha privilegiato aspetti legati alla tutela della salute pubblica: basti pensare ai percorsi e agli orari di visita, molto stringenti per gli stessi parenti, a prescindere dal reparto in cui si trova il ricoverato. Ora è il momento di aprirsi”.
La sollecitazione del vicesindaco fa seguito alla lettera inviata alla responsabile del presidio ospedaliero del San Donato Barbara Innocenti, per sollevare un tema che “qualifica la sanità e che può essere una soluzione anche oltre le prossime festività. Purtroppo il ‘fine vita’ non è un aspetto sul quale il tempo e le circostanze distinguono tra Natale e altri periodi dell’anno.
Credo che una volta impostata una soluzione del problema delle visite parentali ai malati, non solo di Covid, che versano in gravi condizioni, sia possibile per l’ospedale cittadino fruire di questa novità anche per il futuro”. In sostanza, Natale rappresenti l’occasione “per impostare un lavoro e un percorso concreto che permetta alle persone di poter accompagnare nell’ultimo momento i propri congiunti”.