Cronaca

Operazione "Profumo d'oriente" nell'aretino

I ​carabinieri hanno concluso le indagini nei confronti di soggetti cinesi residenti nella provincia. Scoperti giri prostituzione in centri massaggi

Attualmente sono presenti nel territorio aretino 40.326 cittadini stranieri, l’11.5% della popolazione totale (350.462 abitanti), tra cui 1.112 cinesi, pari a circa il 2.75% degli stranieri.

I primi nuclei di cittadini cinesi giunti in Italia si sono originariamente dedicati ad attività lavorative in settori tradizionali come quello della ristorazione ma, all’inizio degli anni novanta, l’adattabilità e la flessibilità dell’imprenditoria e della manodopera cinese è stata capace di rinnovarsi in diversi ambiti d’impiego, quali quello delle confezioni, della pelletteria, del terziario, della vendita al dettaglio di accessori e, da ultimo, della gestione di centri benessere.

Nella provincia di Arezzo sono attivi dieci centri massaggi gestiti da cinesi, sette concentrati nel capoluogo e tre nel Valdarno, il cui avviamento ha destato l’attenzione dell’Arma, nell’ambito di una più generale attività di controllo del territorio.

Da giugno a novembre 2014 i carabinieri della Stazione di Levane hanno svolto indagini, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo, in ordine alle attività effettivamente svolte all’interno dei tre centri benessere del Valdarno.

L’esito delle indagini ha consentito di dimostrare che, all’interno delle suddette attività, veniva esercitato sfruttamento sessuale al danno di connazionali cinesi e offerte delle prestazioni rivolte a cittadini italiani, evidenziando uno schema organizzativo che si discosta dalla tradizionale impermeabilità della comunità cinese che, anche al di fuori del paese d’origine, registra crimini intraetnici.

In particolare: