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Scatta l'allarme ebola, ma è un'altra malattia

Un uomo proveniente da un paese africano si è presentato al San Donato con la febbre molto alta. Subito attivato il protocollo

Un paziente è arrivato al pronto soccorso del San Donato con la febbre alta. Visto che giungeva da un paese africano è immediatamente scattato il protocollo ebola, con i medici e infermieri che hanno indossato le tute protettive, ormai in dotazione ai plessi ospedalieri italiani. L''indagine epidemiologica e gli accertamenti effettuati hanno evidenziato un'altra patologia tropicale.

L’attivazione del protocollo è stata comunque utile a testare il sistema e la simulazione è andata avanti per diverse ore, creando anche curiosità e in qualche caso apprensione fra gli utenti del San Donato che hanno notato una attività inconsueta, con personale che indossava speciali tute.

Per tenere sempre attivo il sistema verranno effettuate delle esercitazioni un po’ in tutti i presidi ospedalieri.

Cresce in tutto il mondo l’allarme per l’Ebola. Superata la soglia dei quattromila decessi accertati nei Paesi africani dove si è sviluppato il focolaio, adesso tutti i Paesi del mondo hanno alzato il livello di guardia nel tentativo di impedire l’ingresso di soggetti infetti in grado di diffondere la malattia. Stati Uniti e Spagna hanno registrato le prime vittime, mentre altre persone, provenienti dall’Africa sono in cura in centri specializzati.

Da settimane anche in Italia è attivo un sistema di “filtro” in porti e aeroporti. Ma è l’intero sistema sanitario nazionale ad essere stato allertato, con la predisposizione di protocolli di gestione di eventuali casi sospetti sui quali eseguire poi i relativi accertamenti.

Una pratica consolidata negli ospedali e strutture sanitarie anche per altre malattie, sempre contagiose.