Politica

Polverone sull'ultima Assemblea di Arezzo Casa

I sindaci di centrosinistra chiedono "la testa" del Presidente: "sfiduciato dalla sua stessa maggioranza, corretto che rassegnasse le dimissioni"

Case popolari al Gattolino

Fronte unitario dei primi cittadini di centrosinistra che prendono posizioni su quanto avvenuto nelle ultime 24 ore nell'ambito della partecipata che gestisce l'edilizia residenziale pubblica.
Commentano, infatti, così "le indicazioni erano state chiare: i Sindaci del Lode erano contrari alla proposta del Presidente di Arezzo Casa di modificare il contratto di servizio per l’eliminazione del canone accessorio. L’indicazione era stata netta fin dalla precedente assemblea di Arezzo Casa nel corso della quale tutti i comuni in modo trasversale avevano espresso le proprie perplessità se non contrarietà. Non è stato sufficiente. Il Presidente di Arezzo Casa ha ripresentato ostinatamente la sua proposta nell’Assemblea di ieri. Esito scontato: l’Assemblea ha votato contro con la sola astensione di Castiglion Fibocchi. E’ stato inutile ricordare al Presidente di Arezzo Casa che la legge regionale 2/2019 non prevede alcun obbligo ma, semplicemente, tende a redigere una bozza uniforme per tutti i gestori della Toscana senza indicare un termine.

Ed ecco l'attacco frontale "sintesi politica: Arezzo Casa ha un Presidente sfiduciato dalla sua stessa maggioranza e sarebbe corretto che ne traesse le conclusioni e provvedesse a rassegnare le dimissioni. Non solo. Anche il voto di ieri conferma il totale ingessamento della Società per spiegare il quale non è certo sufficiente la scarsità di risorse finanziarie. Queste sono sempre state tali ma nelle precedenti gestioni Arezzo Casa si era caratterizzata per un’intensa attività nei territori".

Quindi, i sindaci terminano la nota: "questa società si caratterizza non solo per l’immobilismo ma anche per una gestione accentratrice che esclude pregiudizialmente qualsiasi proposta provenga dai Comuni a guida centro sinistra sia che si parli di modifiche dello statuto che di presenza di questi Comuni nel CdA".